La Finanziaria 2016 ha modificato il Regime Forfetario, introdotto dalla Finanziaria del 2015.
Il Regime Forfetario è un regime fiscale applicabile alle persone fisiche, che esercitano attività professionale o d’impresa e che ha sostituito il regime delle Nuove Iniziative, a partire dal 2015 e il regime dei contribuenti “minimi” dal 2016.
E’ un regime agevolato, in quanto prevede una serie di semplificazioni contabili e fiscali, un’imposta sostitutiva ad aliquota particolarmente vantaggiosa (15% o 5%, in caso di attività “start-up”) e l’esclusione dagli Studi di settore e dei Parametri.
Prevede un importo massimo di compensi/ricavi collegato alla particolare attività svolta, e un coefficiente di redditività, sempre differenziato a seconda dell’attività esercitata.
Possono accedervi le persone fisiche che, relativamente all’anno precedente, rispettino alcuni requisiti di accesso (oltre ai ricavi conseguiti, spese sostenute per l’impiego di lavoratori dipendenti/collaboratori inferiori a 5.000,00 euro, costi complessivi dei beni strumentali al 31/12 non superiori a 20.000,00 euro).
Accanto a questi requisiti, vanno verificate le cause di esclusione dal regime, che sono numerose e, tra queste, la contemporanea partecipazione in società di persone, associazioni professionali e srl trasparenti. Il regime Forfetario non può inoltre essere adottato dai soggetti che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente/assimilato, anche di pensione, eccedenti 30.000,00 euro.
Il Regime Forfetario, essendo stato previsto dalla Finanziaria 2015, entra per la prima volta quest’anno nella dichiarazione dei redditi delle persone fisiche.
Il Legislatore Fiscale ha previsto, a differenza che per i contribuenti “minimi”, una serie di informazioni da fornire nel quadro RS del Modello Unico per poter monitorare le spese sostenute da questi contribuenti, a seconda che svolgano attività professionale o d’impresa: i compensi corrisposti a terzi, i consumi, nel primo caso, il numero delle giornate retribuite a dipendenti, il costo per materie prime, godimento beni di terzi e carburante nel secondo caso. Tali contribuenti quindi, a meno che per il 2016 non vengano effettuate modifiche, dovranno controllare comunque le proprie spese, anche se non sono necessarie per la determinazione del reddito.